(Auto)colonia linguistica e Principe Harry

Un giochino per i nostri amici e lettori

L’attuale profonda incertezza economica, tra guerre, inflazioni e imprese che cadono come birilli, non è nulla in confronto – secondo i nostri brillanti media – all’importanza dell’autobiografia del Principe Harry Windsor, appena pubblicata.

La nostra cinica lente linguistica ci suggerisce di fare un giochino chiamato #vogliadiesserecolonia.
È dedicato a tutti gli anglo-onanisti che si nascondono dietro le supercazzole quali «fanno-tutti-così» e «l’-abuso-dell’-inglese-è-inevitabile-è-dovuto-al-digitale-e-la-tecnologia«.

Guardate le edizioni in (ordine sparso): tedesco, portoghese, spagnolo, italiano, francese e rumeno. Quella britannica è la foto grande a destra.Vediamo se riuscite a indovinare qual è l’edizione italiana.



3 comentarios en “(Auto)colonia linguistica e Principe Harry

  1. Pingback: 11 supercazzole itanglesi – Campagna per salvare l'italiano

  2. Si poteva tradurre perfettamente »Tra Le Ombre» é non Stare, credo che già in Italia stiamo prendendo la comodità americana per fare »Chick» a me, mi fa schifo vedere un unico paese con la sua propia lingua, diventare come sta diventando

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  3. Capite come siamo mesi ragazzi, cioé potevano perfetta tradurlo come »Tra Le Ombre» e non gli costava niente…però grazie hai mezzi di comunicazione i giornali, le radio, le TV con questo inglese del caz da tutte le parti, ieri sera guardavo sulle reti sociali un produttore musicale dire: LE BEAT, LE SONG, IL MAKING PROCESS…Mamma mia! Dante sarebbe orgoglioso di tutti noi…vero?

    Pensare che siamo l’unico paese al mondo ad usare questa lingua è noi stessi l’italiani la stiamo distruggendo, che meraviglia!

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